Gli umani con le loro ripetute uscite dall’Africa hanno popolato il pianeta. Per farlo hanno dovuto superare un limite (non l’unico): la parte liquida della superficie del globo, il 70% di quella che chiamiamo Terra: il mare. Nel corso del tempo hanno costruito mezzi sempre più robusti, affidabili, sicuri per navigare il mare. Sulle coste sorgono luoghi per ricoverarsi con l’imbarcazione in caso di maltempo, tempeste, posti per costruirle e ripararle, i porti, magazzini, intorno a cui si formano paesi e città.
Quest’anno l’Orologiaio Matto è andato al mare, a La Spezia, una città con un porto, cantieri navali, anche un arsenale. Una città di mare dove sono arrivate per vivere molte persone da tante parti del mondo, dall’Africa, dall’America meridionale, dall’Asia. Lo abbiamo subito compreso entrando nella scuola dove sono stati prodotti l materiali del calendario per il 2026. Forse saranno così i cittadini del mondo, diversi, nel colore della pelle, nelle acconciature dei capelli, non sempre nella lingua o nelle inflessioni della pronuncia, parlano a volte un italiano corretto. È dagli anni 70 che comincia a “vedersi” la migrazione in Italia, oggi ci sono ormai seconde e terze generazioni.
Oggi uomini, donne e bambini continuano a prendere il mare. Navigano verso luoghi in cui sperano di vivere dignitosamente. Sono le persone che fuggono o sono buttate fuori dagli stati / chiatte dove aumentano le falle aperte da guerre, distruzione delle risorse vitali, inquinamento, sfruttamento schiavile nel lavoro. Affrontano viaggi con mezzi fragili, insicuri. Le leggi del mare dovrebbero assisterle, ma troppo spesso le righe tracciate sulle carte diventano una condanna.
Chi (riesce ad arrivare) fortunatamente raggiunge una nuova terra, il lavoro magari a fatica, la casa, la scuola per i figli, le cose che formano la cittadinanza in un Paese normale.
L’Orologiaio Matto è un calendario che riporta alcune ricorrenze delle sei religioni più diffuse in Italia, ricorrenze civili di alcuni Paesi, tra cui l’Italia, giornate internazionali (es. 8 marzo) con un breve commento. Ogni anno viene arricchito da immagini e testi realizzati da scuole, associazioni, centri di aggregazioni giovanili…Si da’ visibilità a modi diversi di vedere il mondo. Si pone l’attenzione su aspetti grandi o minori della vita delle persone, delle comunità: dal cibo alle feste, dalla filosofia alle favole per bambini…
Con le risorse ricavate dalla vendita dei calendari sosteniamo il GECPD (per esteso) una o.n.g. fondata da donne a Galkayo in Somalia. Da sempre lavora per l’affermazione e la difesa dei loro diritti. Hanno poi dovuto impegnarsi nell’istruzione, nella sanità in favore di tutta la popolazione per le condizioni del Paese. La Somalia da oltre 35 anni è battuta da una guerra civile e con i Paesi confinanti. Questo in un territorio difficile su cui hanno pesato ripetute stagioni siccitosi e alluvioni distruttivi.