Progetti

Il progetto  “ Una scuola per l’infanzia in Somalia

Nel marzo 2011 una inchiesta del Ministero per la politica femminile e la famiglia del Puntland ( Somalia ), dell’UNICEF e del GECPD “ ha evidenziato una diffusa  mancanza di iniziative per la tutela dell’infanzia a fronte dei rischi causati dalla situazione di guerra”. Le donne e i bambini sono le vittime delle guerre moderne. Le donne del GECPD stanno costruendo una scuola per l’infanzia, in Somalia. Pensare e realizzare la quotidianità per i più piccoli oggi: il cibo, la salute, il gioco è pensare la convivenza per tutti. Spazio Solidale è impegnato ad affiancare questo progetto importante a cui sono collegate altre iniziative per le famiglie, per la formazione dei collaboratori, per la realizzazione di spazi e strutture.

Premessa

La “Child Protection Rapid Assessment” effettuata in 8 campi di rifugiati interni (IDP), nel marzo 2011 dal Ministero per la politica femminile e della famiglia del Puntland (Ministry of Women Development and Family Affairs MOWDAFA), dall’UNICEF e dal GECPD ha evidenziato una diffusa mancanza di iniziative per la tutela dell’infanzia a fronte dei rischi causati dalla situazione di guerra, compresi aumento dei casi di violenza di genere (GBV), contatto con la legge, rischi legati alla mancata assistenza per la ricerca del sostentamento e sfruttamento. La totalità degli 8 campi esaminati ha riportato come rischi maggiori, la violenza sessuale nei confronti dei bambini. Sebbene le vittime abbiano un sostegno parentale e un’assistenza sanitaria, l’indagine ha messo in luce la mancanza di misure preventive e di sostegno psicosociale. La maggior parte delle persone sceglie il silenzio o piuttosto cambia residenza. Inoltre sono state prese informazioni sui bambini separati dalle famiglie non accompagnati, così come sul lavoro minorile. Il 100% degli intervistati a proposito di questi bambini ci ha detto che per lo più si tratta di ragazzini sotto i 14 anni, provenienti dalle zone meridionali e centrali, o in fuga dal pericolo dell’arruolamento o in cerca di un lavoro. Alcuni vivono con il clan o parenti di una famiglia allargata, altri invece vivono in strada.

Inoltre il GECPD  ha portato avanti una raccolta di informazioni a Galkayo, che hanno evidenziato una generale trascuratezza rispetto all’assistenza ai bambini, in particolare a quelli che vivono nei campi IDP.   A causa della povertà diffusa e dei tempi di difficoltà economica, i genitori lasciano i bambini incustoditi, oppure affidati a altri bambini o peggio ancora legati, mentre vanno a procurarsi il sostentamento. Questo li espone a molti rischi, compreso quello di essere molestati e diventare oggetto di attenzione dei pedofili. Quelli legati alla catena corrono anche il rischio di non poter fuggire in caso di incendio,  fenomeno non raro nei campi IDP di Galkayo. Inoltre questi bambini restano senza cibo e senz’acqua fino alla sera, al ritorno dei genitori. Le dure condizioni di sopravvivenza, come pure l’essere così esposti alla violenza, hanno provocato gravi traumi in molti bambini. Inoltre manca qualsiasi possibilità di gioco o di accesso ad attività per uno sviluppo fisico, psicologico e intellettuale.

Oltre a quanto sopra ricordato, vi sono altre pratiche culturali dannose, in particolare la mutilazione genitale femminile (FGM) e i matrimoni infantili, che mettono a rischio i bambini. Malgrado le gravi conseguenze sulla salute delle bambine e la violazione dei diritti umani, la maggior parte delle bambine fra i 4 e i 10 anni continua a subire la pratica della mutilazione. Questo intervento lascia le vittime traumatizzate da un punto di vista sia fisico sia psicologico; in alcuni casi lascia conseguenze sulla salute e nei peggiori casi causa la morte. Molte delle persone dei campi IDP non hanno ancora preso consapevolezza delle conseguenze negative che la FGM ha sulla salute e delle violazioni dei diritti umani che la pratica comporta in tutte le sue forme.

E’ in questo ambiente che il GECPD, con il sostegno di Spazio Solidale e UNICEF ha creato Scuole per l’Infanzia (Child Friendly Spaces) in due campi IDP vicino a Galkayo (Buulo Ba’aley e Halabookhad) e nel Centro Principale GECPD di Galkayo per ospitare i bambini della comunità priva di risorse.

Finalità del progetto

L’obiettivo della creazione della Scuola per l’infanzia era di dare alla comunità un  sostegno psico-sociale per bambini vittime della violenza e trascurati e nello stesso tempo controllare i sistemi di protezione all’interno della comunità.

Attraverso questi centri vengono offerti  sostegno e guida alla reintegrazione dei sopravvissuti, vittime delle violazioni dei diritti umani e traumatizzate dalle dure condizioni di vita. I centri aiutano anche i bambini trascurati e li preparano a frequentare le scuole normali.