20 anni fa nasceva la CASA della Solidarietà e dell’Impegno Civile

“Giuseppe Barlassina” in Via della Croce n. 20 a Bussero. 

1997: successo incredibile dell’Orologiaio Matto, il calendario interculturale ideato e realizzato dalla Commissione Internazionale Nordest Milano, e distribuito in tutta Italia (e in Cina, Polonia e Albania) attraverso i negozi ecosolidali, le parrocchie, le Acli, la Cgil e un’infinità di protagonisti di base che si occupavano di migranti. Arrivammo a venderne 37.000 copie ed eravamo quasi increduli di fronte a tale successo.

E si avviò la riflessione su come investire il ricavato: Giuseppe Barlassina, Amalia Pavesi, Silvano Verderio, Carmela Gallazzi e tanti altri si interrogavano per dare senso a quei guadagni oltre l’immediato, che per noi era la solidarietà, e pensando al futuro.

Fu così che parlando con Giuseppe Barlassina ci dicemmo che acquisire un luogo fisico, una sede, fosse fondamentale per costruire futuro nella nostra realtà. E comprammo, all’asta giudiziaria, la sede di via Croce 20, pagandola con i soldi che avevamo incassato dalle vendite del Calendario insieme a quelli che, faticosamente negli anni, il Centro per l’Alternativa aveva accumulato attraverso le quote mensili che ogni “iscritto” versava.

Ristrutturammo i locali e nacque la ”Casa della Solidarietà e dell’Impegno Civile”, fondando la Onlus Spazio Solidale, a cui fu conferita la proprietà del bene.

Spazio Solidale ha nel nome tutto il significato del suo statuto: un luogo di costruzione, racconto, formazione, protagonismo, finalizzato all’impegno civile e alla solidarietà.

Fatica, riflessione, preoccupazione, paura, entusiasmo… difficile scrivere oggi di tutto quello che ha accompagnato la nascita di Spazio Solidale, ma ricordo come fosse oggi l’orgoglio e l’emozione di quanto avevamo fatto e i nostri sguardi, quello di Amalia, Giuseppe, Marco, il mio increduli per ciò a cui avevamo dato vita, fieri della scommessa che mettevamo in campo.

Giuseppe fu il primo presidente di Spazio Solidale Onlus, alla sua precoce morte fu Amalia a prenderne il testimone. Poi venne il turno di Carmela Gallazzi, che ci lasciò anch’essa in giovane età, fino a giungere all’attuale presidente, Mari Dozio.

La Casa fu poi titolata al “nostro” Giuseppe Barlassina. Lui e Carmela sono la compagnia stabile del nostro agire quotidiano, figure da noi sempre ricordate e fatte vivere nei nostri atti, la nostra memoria riconosciuta.

Nel 2018 cade il 20° anniversario della Casa della Solidarietà e dell’Impegno Civile “Giuseppe Barlassina”, come dire, siamo all’età adulta e adesso viene il bello.

In 20 anni la CASA ha ospitato, oltre alle iniziative/riunioni di Spazio solidale Onlus, il Circolo Legambiente La Poiana, il Centro per l’Alternativa, Sinistra per Bussero, il Gruppo Acquisto Solidale, Controsenso, la Cooperativa Aika, Terra Terra, Agnossini (una associazione di senegalesi), e funge da riferimento per gruppi teatrali, di danze popolari, ospita riunioni sindacali e molto di quello che a Bussero si muove.

La CASA è luogo di costruzione di pensiero sociale, politico, spazio d’organizzazione, di produzione culturale (il Calendario, i libri di Spazio Solidale), uno spazio di servizio per la comunità locale e proiettato nel mondo con la sua capacità di sostenere attività internazionali.

Nei decenni ormai trascorsi la CASA, attraverso Spazio Solidale Onlus ha finanziato progetti di solidarietà in Palestina, Rwanda, e soprattutto Somalia.

Da 20 anni, Spazio Solidale è partner del GECPD (Galkayo Education Center for Peace and Development, ovvero Centro per lì educazione alla pace e allo sviluppo), un’associazione somala che gestisce scuole, centri per l’infanzia, campi profughi, ostelli, spazi sportivi, che promuove educazione alla pace, combatte l’infibulazione diffusa tra le donne somale, mette in primo piano con un ampio lavoro educativo la vita delle donne attraverso l’istruzione e la creazione di cooperative di lavoro.

Un impegno ventennale concretizzato in circa 650.000 euro destinati al Gecpd.

Se penso a tutti questo soldi raccolti con la vendita del calendario l’Orologiaio Matto ogni anno e donati a noi da varie persone, alla continuità dei nostri versamenti che ha permesso al Gecpd di contare su entrate certe per anni non trovo parole per dire di questo miracolo, in fondo noi siamo una piccola associazione locale, non siamo “sui media” eppure ogni anno, puntuali con le nostre donazioni, finanziamo le mille attività delle nostre amiche somale. Sì, per noi, per Spazio Solidale, per gli “abitanti” della Casa, la zia Hawa, la zia Amina, che sono le mitiche donne africane che hanno costruito il Gecpd sono persone di famiglia, delle quali ci ONORIAMO di essere amici

Per continuare così abbiamo bisogno di Voi tutti, cittadine e cittadini di Bussero, della Vostra generosità, del Vostro contributo, sapendo che i nostri bilanci sono lì a testimoniare di quanto facciamo, anno per anno.

 

La Casa è questa complessità, è il lavoro con i migranti con la scuola di italiano, è lo spazio incontro per le badanti, è il luogo dove giovani busseresi organizzano le loro cose, è il pensatoio della politica con Sinistra per Bussero, sempre ostinatamente cercando un senso collettivo e una storia condivisa, dei valori umani che ci dicano che ancora siamo persone che accolgono, praticano solidarietà, sognano un mondo più giusto, una dignità per le persone tutte, soprattutto quelle in difficoltà.

Infine la Casa è la Fatica Quotidiana che i suoi frequentatori, donne e uomini, insegnanti e alunni, giovani e anziani, amministratori e politici, semplici soci o punti di riferimento storici fanno SEMPRE da anni e anni, perché è così che si cresce, che si costruisce un mondo migliore, stando in pista sempre, faticando con serenità, anche con allegria, perché una cosa ce la insegna l’esperienza della Casa, se si sta insieme la FATICA che c’è e RIMANE può anche essere LEGGEREZZA, voglia di nuovi traguardi, futuro di speranza, che, se permettete, di questi tempi è una cosa estremamente preziosa. 

Valerio Marchesi